Sono andata via dalla Sardegna più di 15 anni fa. Fra le varie motivazioni personali e professionali che mi hanno portato a questa scelta, c’era il desiderio di sentirmi libera di viaggiare via terra e non dover sempre programmare con anticipo (e con spese a volte ingenti) i miei viaggi.
Nel corso di questi anni ho vissuto in diverse città italiane ed europee, diventando a pieno titolo un’emigrata, giusto per aumentare le schiere di co-isolani che hanno fatto questa scelta prima di me. La Sardegna è diventata uno dei miei posti sicuri al mondo, dove torno qualche volta all’anno.
Se all’inizio le mie discese sull’isola erano soprattutto votate a passare del tempo con la famiglia nelle mie località di mare preferite, da qualche anno ho cambiato strategia, essendomi resa conto di essere ancora a digiuno di troppe meraviglie isolane.

Ho iniziato a visitarla fuori stagione, e a cercare di raggiungere alcuni dei suoi luoghi più caratteristici affidandomi ai mezzi pubblici.
Non avendo un’auto, infatti, e non potendo sempre contare su qualcuno che me la presti o sulle finanze per affittarne una, mi sono ingegnata per trovare comunque il modo di non rinunciare ai giretti.
Viaggiare in Sardegna da sole senza auto è possibile.
Non sarà sempre una passeggiata, ma sono tantissime le località sarde che si possono raggiungere senza avere un’auto. Il trasporto pubblico viene in aiuto, e se anche non permette di raggiungere tutti gli angoli dell’isola o le spiagge più selvagge, permette a qualsiasi viaggiatrice solitaria di arrivare in posti da sogno e rifarsi gli occhi.
Certo, i tempi di visita si allungano, e a volte bisogna avere pazienza. Se quando viaggiate avete bisogno di agende serrate e sentite la necessità di infilare quante più cose da vedere possibile, viaggiare in Sardegna senz’auto potrebbe non essere una buona idea.
Se invece morite dalla voglia di viaggiare con lentezza e sperimentare il vero spirito dell’isola, quello che noi locali smacchinati viviamo 365 giorni all’anno, andate avanti!
Questo è un piccolo e non esaustivo vademecum su alcune bellissime zone della Sardegna che è facile raggiungere da sole e con il trasporto pubblico. Mi soffermerò soprattutto sulle zone a ovest dell’isola: sono quelle che conosco meglio e in cui ho sperimentato il viaggio senza auto. Da questa parte dell’isola, il treno collega Cagliari con Sassari senza problemi. Viaggiare invece nella zona est dell’isola coi mezzi pubblici è ancora piuttosto complicato.
Cagliari e lo stagno di Molentargius
Il capoluogo sardo già da sé vale una discesa sull’isola: volendo, potreste passarci 3 o 4 giorni in tutta calma per scoprirne gli angoli più interessanti.
Dal quartiere marinaro di Marina ai portici di fronte al mare di via Roma, dall’amatissima piazza Yenne all’antico quartiere di Castello, il centro della città si cammina rigorosamente a piedi. Salite fino al Bastione Saint Rémy per ammirare la città dall’alto, e non perdetevi l’incantevole Museo Archeologico e il teatro romano di viale Fra Ignazio. Con un autobus urbano potete raggiungere il Poetto, la lunghissima spiaggia dei cagliaritani. Per una passeggiata nella natura e avvistare i fenicotteri rosa nel loro habitat naturale, il Parco Naturale Molentargius-Saline si raggiunge facilmente e si può girare a piedi o in bicicletta.

Spiagge della costa sud-ovest (da Pula a Chia)
Mare, mare, mare. Non vi biasimo se questo è il vostro primo pensiero nel toccare terra sarda (è anche il mio, quasi sempre). Le spiagge del sud Sardegna sono quanto di più vicino al paradiso esista, soprattutto se evitate le abbuffate di gente del periodo estivo. Da Cagliari partono ogni giorno diverse corse della compagnia regionale di autobus ARST che percorrono tutta la costa sud-ovest fino a Sant’Anna Arresi: la linea 129 vi permette di scendere a pochi metri da alcune delle spiagge più belle, come Santa Margherita, Baia Chia, Tuerredda o Malfatano.
Sant’Antioco e Carloforte
Sant’Antioco è geograficamente un’isola nell’isola, nella regione del Sulcis, anche se esiste un ponte che la unisce alla “terraferma”. Si trova a due ore da Cagliari, verso ovest, e ci sono diverse linee che vi ci portano, ad esempio la 801.
È una cittadina interessante perché fu colonia fenicia e cartaginese, e questo passato antichissimo può ancora essere apprezzato con una visita al tofet (un santuario di origine fenicia) e al villaggio ipogeo delle tombe puniche (dal VI al III secolo a.C.). Tutte le informazioni si trovano sul sito del Museo Archeologico Ferruccio Barreca.
Da Sant’Antioco, con un breve viaggio in traghetto, si può raggiungere Carloforte sull’isola di San Pietro, dove le strade profumano di pesto e focaccia: qui infatti a metà del ‘700 arrivano i pescatori genovesi di Pegli, che ottennero il permesso di colonizzare l’isola.
Manco a dirlo, oltre all’archeologia, il mare di queste zone è un altro incanto che val bene il viaggio e qualche giorno di relax.
Spiagge della costa sud-est, fino a San Vito
Se invece vi ispira di più andare verso est, e non vi spaventano le curve (ce ne sono tante!), potete affidarvi alla linea 101 dell’ARST che da Cagliari arriva fino a San Vito. Il paesaggio è incantevole, ed è uno degli aspetti che preferisco della costa sud-est: fra macchia mediterranea alla vostra sinistra e il Mediterraneo alla destra, forse anche il mal d’auto si distrae più facilmente.
Fra le spiagge più belle in cui potete fermarvi ci sono Torre delle Stelle, Geremeas, Solanas, Villasimius e Costa Rei. Potrebbe essere una buona idea soggiornare a Villasimius ed esplorare con calme le sue spiagge (magari noleggiando una bici), che sono un vero incanto.
Oristano e Tharros
Il capoluogo della provincia oristanese è famoso per una delle tradizioni carnevalesche più belle d’Italia, la Sartiglia: una giostra equestre che affonda le radici nell’epoca dei giudicati, quando le corse all’anello erano offerte al popolo dai sovrani, feudatari o corporazioni di mestiere (falegnami e agricoltori sono quelle che sopravvivono a Oristano). Oristano rimane una cittadina di origine medioevale, e il suo centro storico mostra con orgoglio antiche vestigia della sede del longevo Giudicato di Arborea.
Per andare al mare, dalla stazione dei bus di Oristano partono diverse corse al giorno che in 25 minuti vi portano alla spiaggia degli oristanesi, Torregrande.
Se amate l’archeologia, sempre in autobus potete raggiungere in circa un’ora l’antica città di Tharros, che si trova nella penisola di San Giovanni di Sinis: in questi pochi metri quadrati con un’incredibile vista sul mare si sono avvicendati punici, cartaginesi, romani e bizantini.
Il complesso nuragico di Barumini nel Medio Campidano
Visitare la Sardegna e non entrare in un nuraghe dovrebbe essere vietato dall’ente turistico sardo!
Ok, anche senza estremizzare tanto, i nuraghes sono una delle meraviglie che costellano le pianure e le colline sarde: ce ne sono centinaia, di alcuni vedrete solo le punte e potete perdervi a fantasticare su quanta storia rimanga ancora sepolta sotto la prateria sarda. Per fortuna ce ne sono anche alcuni visitabili, e il complesso nuragico Su Nuraxi di Barumini è raggiungibile coi mezzi.
Per esempio, se partite da Cagliari ci sono due linee di bus (501 e 436) che vi portano fino a Barumini in circa due ore: una volta nel centro abitato, il nuraghe si trova a meno di un quarto d’ora a piedi. Visto che si tratta di bus che vi portano a Barumini nel pomeriggio, valutate la possibilità di dormire nel paesino ed essere pronte a visitare il nuraghe la mattina dopo. Qui gli orari del complesso nuragico e del polo museale collegato.

Alghero, la città sardo-catalana
Una cittadina che racchiude uno stato mentale unico. Alghero è il centro della Riviera del Corallo, nella punta nord-ovest dell’isola, ed è raggiungibile in treno o in bus da Sassari.
È un gioiello che da quando vivo a Barcellona i catalani mi nominano con orgoglio (hanno ragione, è l’unico luogo fuori dalla Catalogna in cui ancora si parla catalano).
Se cercate buona cucina, tramonti intensi e acque indimenticabili, qui li potete trovare e raggiungere senza problemi. Se non avete voglia di scorrazzare in autobus, in città si trova il Lido di San Giovanni o, un po’ più distante, la spiaggia Maria Pia; mentre in una ventina di minuti di bus urbano si arriva alla spiaggia Le Bombarde. Da lì, continuare a inoltrarsi nella baia di Porto Conte e nelle sue acque cristalline è un attimo. A meno di un’ora dalla città si trova il patrimonio naturale di Capo Caccia e la Grotta di Nettuno, raggiungibile sia via terra che con un’escursione in barca dal porto di Alghero.
L’Isola dell’Asinara
Visto che siamo al nord, e senza auto, chiudo la lista con un posto che mi ha rubato il cuore. Quasi un emblema del viaggio in solitaria, quello introspettivo, dove gli occhi si riempiono di magia, ma anche di consapevolezza.
L’Isola dell’Asinara è un parco naturale raggiungibile esclusivamente via traghetto da Porto Torres (collegato via treno da Sassari) o da Stintino: non si può portare l’auto, solo la bicicletta.
Fino al 1999 è stata chiusa al pubblico in quanto sede di un carcere di massima sicurezza: ancora oggi, oltre al suo splendore naturalistico, i segni del passato carcerario sono visibili e visitabili (cosa che vi consiglio caldamente di fare).
Nel periodo primaverile-estivo è possibile dormire sull’isola soggiornando nel suo unico ostello, SognAsinara, gestito da una cooperativa: un’esperienza indimenticabile sia per le bellezze naturalistiche che tolgono il fiato, sia per la pausa detox che sarete costrette a fare (i cellulari non prendono!). Per approfondire l’esperienza Asinara potete leggere l’articolo del mio blog: Dormire sull’Isola dell’Asinara, fra paradiso e memoria.
racconto stupando, io mi avvio per la prima volta tra esattamente 7 gg alla mia partenza per la sardegna e sono un pò spaventata perchè io non guido proprio e sono un pò in bilico su come fare per muovermi.
speriamo in bene, grazie mille per le tue info anche se io andrò a Cala Verde……