
Circa cinque anni fa andai a Londra per la prima volta. Avevo 26 anni e tutti, fino a quel momento, continuavano a chiedermi come fosse possibile che non ci fossi mai stata prima. Londra è una delle prime mete di viaggio all’estero, a quanto pare, ma a me era capitato di dirigermi altrove, anziché lì. Non la stavo evitando, semplicemente non mi era capitato di andarci, anche perché all’epoca viaggiavo soprattutto con altre persone e, guarda caso, tutti ci erano già stati!
Raggiunsi un mio amico che stava viaggiando da mesi per il mondo e rimasi lì con lui cinque giorni. Ancora ricordo la sensazione provata una sera mentre eravamo seduti a bere qualcosa in un pub con musica dal vivo non lontano da Camden Town:
mi sentivo completamente a mio agio, al posto giusto.

Due anni dopo ci ritornai, andando a trovare una mia amica che si era trasferita qui e ci rimasi otto giorni. Andammo in giro per la città e, di nuovo, provai quella stessa sensazione e, arrivato il giorno della partenza, rischiai di non prendere l’aereo del ritorno: mi ero innamorata di Londra.
Pianificai allora di trasferirmi lì entro alcuni mesi. Lasciai il lavoro a Torino, diedi in affitto il mio appartamento, trasferii tutte le mie cose a casa dei miei genitori, comunicai ad amici e parenti che sarei andata a Londra per iniziare una nuova fase di vita. E invece andai a Bangkok.
Già, cambiai idea all’ultimo momento, optando per un viaggio in Asia che doveva durare due mesi (e al cui ritorno avrei riaffrontato l’idea di espatriare a Londra) ma ne durò sei e che diede inizio al mio nomadismo che dura ormai da tre anni e mezzo.
Eppure Londra continuava di quando in quando a tornarmi in mente e questa chiamata divenne sempre più forte l’anno scorso. Ero in Marocco e pensavo a Londra. Ero in Toscana e pensavo a Londra. Ero a Torino e pensavo a Londra. Ero in Slovenia e pensavo a Londra. Era ora di tornarci però, per un motivo o per l’altro, c’era sempre qualche tipo di impedimento.
Un giorno aprii Facebook e mi imbattei nell’annuncio della coinquilina della mia amica di tre anni fa che diceva che si era liberata una camera in casa loro e stavano cercando una coinquilina. Le scrissi immediatamente e le chiesi se fosse possibile affittarla a me per due settimane. Così tornai a Londra.

Di nuovo mi sentii in una sintonia tale con la città da provare per la prima volta, dopo tantissimo tempo, un senso di appartenenza al luogo.
La mia quarta volta a Londra arrivò dopo solo un mese dalla terza e questa volta rimasi più a lungo: un mese e mezzo, un tempo scandito dall’amore per questa città, che è tutto e il contrario di tutto, proprio come me.
In questo momento sono in Brasile e mi piace essere qui eppure dedico ancora molti pensieri a Londra, città del mio cuore. Ad oggi è, tra tutti, il posto con cui mi sono sentita più in sintonia al mondo e il pensiero di trasferirmi lì è tornato alla ribalta. La mia fase nomade, però, non è ancora finita perciò attendo il momento in cui deciderò di fermarmi e resto in attesa di scoprire se, alla fine, lo farò proprio a Londra (sperando che la tanto temuta Brexit non me lo impedisca).
[…] molto Londra. E’ l’unica città ad oggi a me nota che mi abbia fatto venir voglia di interrompere il […]