
Nel luogo d’incontro di streghe e pirati, un posto sicuro dove non stare tranquilli, Viaggio da sola perché è stata infingardemente intervistata: Dana ed io siamo di nuovo approdate sul palco del Molo di Lilith, un circolo culturale torinese che molto amiamo, e ci siamo allegramente prestate alle domande di Max, intervistatore senza peli sulla lingua, e del pubblico.
Il grande amore tra noi e il Molo è nato qualche mese fa (in me, in quanto avventrice, anche un po’ prima) quando, proprio lì, abbiamo organizzato la prima serata di Viaggio da sola perché, un momento nato con lo scopo di presentare il progetto in modo creativo e scherzoso – grazie amici attori, cantanti e musicisti che lo avete reso possibile! – ma, soprattutto, di riunire dal vivo e incontrare alcune delle ragazze del gruppo Facebook, forza motrice del progetto.
Quella sera, lì al Molo, noi ci siamo sentite a casa e, a quanto pare, Claudia, Marta e Max, i tre timonieri del circolo, si sono appassionati a noi e ci hanno proposto una serata all’interno del loro cartellone. Così è nata l’Intervista infingarda (questo è il nome che hanno dato alle loro interviste… e sì, infingarda lo è stata ma ridancianamente infingarda!) a Dana e me che si è svolta martedì 1 marzo.
Si è parlato, ovviamente, di Viaggio da sola perché, di come è nato il progetto e di cosa lo muove, ci siamo raccontate in prima persona in quanto viaggiatrici, e abbiamo fornito il nostro punto di vista sulle donne che viaggiano da sole, che sono tante e in costante aumento – questa frase sembra un po’ una minaccia ma, non preoccupatevi, magari fossero tutte così le epidemie virali! – e
contribuiscono a destabilizzare una serie di stereotipi decadenti eppur sempre attuali.

E allora, per ribadire dei concetti che ci stanno molto a cuore e che sono stati ancora una volta tema di discussione, ecco alcune considerazioni sul viaggio in solitaria al femminile:
- le donne non sono il “sesso debole”, se lo vogliono, possono viaggiare da sole così come fare qualunque altra scelta
- avere il gusto per fare alcune cose in solitaria non significa non amare anche stare con gli altri, è un modo in cui si manifesta l’apprezzamento per la vita, la compagnia di se stessi, la voglia di esplorarsi e mettersi in discussione e che non esclude affatto momenti sociali e di condivisione
- voler viaggiare da sole è un desiderio sacrosanto anche quando si ha un compagno o una compagna, una cosa non esclude l’altra perché l’amore non è escludente o, almeno, non dovrebbe esserlo
- i genitori delle viaggiatrici non moriranno di crepacuore, nonostante alcuni tentino di far sviluppare sensi di colpa di vario genere, anzi è bene sia per le figlie che per i genitori stessi comprendere e vivere la libertà, che non è mancanza di considerazione e amore
- si può viaggiare spendendo pochi soldi, basta solo sapersi adattare e/o organizzare bene, sfruttando le tante risorse che il web ci offre e che spaziano da siti per comprare biglietti low cost a community per lavoro alla pari e molto altro (qui un elenco di risorse utili)
- viaggiare non significa necessariamente mollare tutto e dedicarsi solo ai viaggi ma anche concedersi dei viaggi brevi e, magari, vicini a casa, dal momento che la curiosità e l’esplorazione non necessitano di luoghi precisi e possono venir soddisfatte in vario modo a seconda delle persone e dei momenti
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non c’è un’età per viaggiare, lo si può fare a vent’anni come a settanta, certamente trovando modalità diverse ma non per questo meno degne
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i momenti di sconforto in viaggio capitano che si sia da soli come in compagnia, ciò che è importante è imparare ad affrontarli senza continuare a pensare che siano gli altri a doverci salvare
- viaggiare in solitaria non significa essere sole e Viaggio da sola perché vuole proprio contribuire a creare e a mettere in evidenza la capacità di fare rete
Ringraziamo ancora il Molo di Lilith per averci ospitate e fatte acutamente divertire.
D’altra parte anche noi siamo un po’ piratesse, piratesse solitarie!
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