
Roberta, autrice del blog Viaggiatrice Sorridente. È una giovane donna appassionata di viaggi in solitaria, da poco entrata a far parte del team e del network di Viaggio da sola perché.
Oggi abbiamo scelto per voi un articolo del suo blog che parla di una fase del suo lungo viaggio in solitaria in Irlanda, in un paesino alle porte del Parco Nazionale di Connemara.
L’irlanda e’ un sogno per molte di noi ma come si fa a viaggiarla e viverla al meglio avendo pochi soldi a disposizione?
Workaway è stata la risposta di Roberta. Si tratta di un network che, come Wwoof ed Help Exchange, offre tantissime opportunità di lavoro alla pari in tutto il mondo. In questo modo, lavorando part-time, si possono avere in cambio vitto e alloggio oltre che una vera esperienza della vita locale.
Roberta ha lavorato alla pari in un bellissimo ostello ricavato da un antico monastero e ci racconta la sua esperienza in questo articolo dedicato ai cieli di Connemara.

Sotto il cielo di Connemara
“Eccomi qui, due settimane in questo angolo di mondo: il famoso cielo d’Irlanda sta dando il meglio di sé oggi, tra momenti di sole primaverile, scrosci di pioggia e perfino grandine. Sono qui per scoprire un lato diverso dell’Irlanda, un paese che mi è rimasto nel cuore fin dalla prima visita a Dublino nel lontano 2008 con un’indimenticabile gita di classe.
Questa volta ho deciso di proposito di non stare in una città, ma di prendermi una pausa, immergermi nella natura e in un luogo tranquillo e un po’ fuori dal mondo. Ed è così che sono arrivata a Letterfrack, un paesino di qualche centinaio di anime immerso nei colori della natura irlandese, tra l’oceano, le montagne e i prati verdi, a due passi dal bellissimo Parco Nazionale di Connemara.
Ho usato di nuovo Workaway per trovare un ostello che mi offrisse per un po’ vitto e alloggio in cambio di alcune ore di lavoro, il destino e la fortuna mi hanno portata in questo posto magico: l’Old Monastery Hostel. Si tratta di un vero e proprio vecchio monastero convertito 25 anni fa in un ostello particolare e pieno di fascino. Ci sono divani vintage, camini, stufe a legna, galline che si aggirano per il cortile, luci blu e musica classica nei bagni. I nomi delle stanze sono tutto un programma: i dormitori si chiamano “Toscana” e “Picnic in Provenza”, le stanze famigliari “Africa” e “Caraibi”, e le due stanze più piccole hanno decisamente i nomi più strani che confondono sempre gli ospiti: “L’Ufficio” e la “Chiesa”. […]”
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Un articolo molto interessante, non conoscevo Workaway.
Ciao Martina, sono contenta che l’articolo ti sia piaciuto!