
Ho scritto questo articolo la scorsa estate per il mio blog, che a Gennaio ho deciso di chiudere. Lo ripropongo adesso per Viaggio da sola perché un po’ rivisto e attualizato nei contenuti perché sono bellissimi ricordi che ho voglia di ricondividere, ricordi del periodo in cui ho vissuto in Portogallo per 3 mesi, lavorando in un ostello.
La scorsa domenica nel mio quartiere è mancata l’acqua. La temperatura era più rovente del solito e prima di andare a dormire sentivo il desiderio di farmi una doccia rinfrescante per rimettermi in sesto ma, appena aperto il rubinetto, l’amara scoperta: niente acqua, ne a casa mia ne dai vicini ne da nessun altro nel quartiere. Ero un sacchetto zuppo di sudore e non potevo lavarmi.
Mentre boccheggiavo stesa sul letto implorando il ritorno dell’acqua mi è venuta in mente quella sera in cui in ostello prima è mancata la luce poi è mancata l’acqua. Black out totale.
Era fine febbraio e dopo pochi giorni sarei tornata in Italia, dopo quasi tre mesi di volunteering. Era una serata come le altre che procedeva tranquilla finché, di colpo, non si sono spente tutte le luci. Da una rapida occhiata fuori dalla finestra, ci siamo accorti che il blackout era esteso a tutta la parte ovest di Aljezur. La situazione in se non era grave, anzi, mi piaceva la bella atmosfera intima che si era creata dopo aver acceso qualche candela trovata in reception. La mia disperazione è arrivata quando ci siamo accorti che mancava anche l’acqua e avrei dovuto accettare l’idea che per quella sera avrei dovuto dire addio alla mia doccia bollente serale.
La nostra serata era stata sconvolta. E visto che ormai c’eravamo, abbiamo cavalcato l’onda.
Abbiamo radunato tutte le candele accese al centro di uno dei tavoli e ci siamo seduti intorno a parlare. Se la luce non fosse mai mancata non avrei scoperto alcune cose dei miei amici/colleghi, cose che adesso sono bellissimi ricordi.

Edwin e Indre, una coppia lituana ad Aljezur da molto tempo prima di me, in realtà erano molto più uniti di come mi erano apparsi fino a quel momento. Io sono abituata al calore italiano, ai nostri modi di fare. Ci tocchiamo e ci abbracciamo in continuazione, forse anche troppo a volte, lasciamo andare l’affetto a ruota libera. Dietro alla luce della candela invece, ho scoperto una coppia affiatata e in totale sintonia, lavoravano uno accanto all’altro 24 ore su 24 eppure l’equilibrio che c’era fra di loro era invidiabile.
Mark, nonostante il brutto vizio di ruttare in faccia alle persone, aveva un gran cuore. Se mi fossi fermata all’apparenza probabilmente avrei continuato a pensare che fosse un cafone, invece, durante quella fradda notte a lume di candela, ha dimostrato senza grandi sforzi, di essere ben più che un olandese un po’ frikkettone. Parlando delle sue passione, ci ha introdotto nel mondo della street art e del surf e in poco tempo la mia opinione su di lui era migliorata. Aveva guadagnato molti punti in un tempo brevissimo.
Britta, fino a quel momento mi aveva lasciata perplessa, non ero ancora riuscita a capirla, forse non mi piaceva. Ma quella sera riuscii a comprenderla un po’. Nella sua vita doveva essere successo qualcosa che l’aveva spinta a intraprendere un lungo viaggio in Europa senza una meta precisa. Le parlai mentre tutti erano andati in terrazza a vedere le stelle e io e lei eravamo rimaste nella sala comune assieme a una chitarra. Scoprii che sapeva suonare e aveva una bellissima voce. Quella sera aveva anche un’aria più malinconica del solito e le chiesi discretamente se andasse tutto bene, lei mi rispose che certi momenti erano più bassi che alti e che il giorno dopo di sicuro sarebbe stata meglio. Non le ho creduto ma non le ho più chiesto nulla, l’ho solo ascoltata cantare. Non ero riuscita a rompere il muro che aveva alzato attorno a sè ma da quella sera avevo capito un po’ più di lei di quanto non avessi capito in un mese.
Se quel giorno non ci fosse stato il black out in ostello noi avremmo passato una serata normale e io non sarei qui a raccontarvela.
Alla fine la luce è tornata ma per l’acqua, ahimè, abbiamo dovuto aspettare il giorno dopo.
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